I consigli per vivere lo svezzamento senza stress
 

Perché è importante lo svezzamento

È importante seguire un'iter ben specifico per lo svezzamento per assicurare una sana crescita ed impedire che il gattino stesso e mamma gatta abbiano traumi emotivi e problematiche fisiche.
Parliamo dello svezzamento, quel processo indicante il passaggio dal latte materno al cibo solido, durante il quale i cuccioli conquistano man mano la propria autonomia.
È mamma gatta che si occupa di svezzare i piccoli, ma se si ha una cucciolata in casa è possibile fornire assistenza e supporto. Con amore e consapevolezza, nel rispetto dei tempi e dei ruoli. 
Vediamo quindi i passi da osservare per essere adeguatamente preparati a quello che è un periodo emozionante ed “avventuroso”, ma anche assai delicato, e dunque da effettuare gradualmente e nella maniera giusta.

 

Quando avviene?

Lo svezzamento dei gattini rappresenta una fase di grande rilievo non solo dal punto di vista nutrizionale ma anche per quanto concerne il rapporto con mamma gatta.
Sarà infatti quest’ultima ad insegnare loro i comportamenti da assumere durante la vita, da quelli con i propri simili, a quelli con gli esseri umani, così da favorire lo sviluppo delle relazioni con il mondo esterno.
Fondamentale è allora, nelle prime settimane, essere discreti ed intervenire solo all’occorrenza, perché sarà mamma gatta a provvedere in tutto e per tutto ai propri cuccioli.
Ma quali sono, nello specifico, i tempi dello svezzamento? Presto detto. Lo svezzamento dei gattini si verifica solitamente intorno alle 4-5 settimane, concludendosi intorno alle 8-10 settimane di vita. E prevede la lenta introduzione del cibo da semisolido a solido, così da permettere ai micetti di abbandonare il latte materno cominciando ad alimentarsi direttamente dalla ciotola.

 

Quale cibo scegliere

Se in natura un cucciolo di gatto di 4-5 settimane circa si avvicinerà al cibo solido osservando ciò che mangia la mamma, in una casa si potrà essere di sostegno nello svezzamento proponendo ai micetti un cibo semisolido, specificamente studiato per questi ultimi, ossia alimenti umidi kitten, quali paté e bocconcini.
Il passaggio dal latte materno al cibo solido deve essere progressivo: solo con i primi denti e con una minore produzione di latte da parte della mamma, i piccoli cominceranno a nutrirsi maggiormente di cibo solido ed in misura minore di latte.
Sarà allora al raggiungimento delle 7-8 settimane – quando il processo di svezzamento sta per completarsi – che la “mamma umana” o il “papà umano” potranno agire in prima persona, con cibo secco per gattini. Crocchette, dunque, da mettere a disposizione tutto il giorno per i piccoli pasti frequenti che i gattini fanno in questa fase importante della loro crescita.

 

Consigli per accogliere micini

Sicuramente emozionante, l’arrivo di un gattino a casa può tuttavia rivelarsi fonte di stress per il gattino stesso, a seguito della separazione dalla mamma e dal resto della cucciolata. Bisogna pertanto adottare qualche piccolo accorgimento che lo aiuti ad ambientarsi nel migliore dei modi.
Fondamentale è che il micetto abbia a disposizione una cuccia calda e confortevole in cui poter riposare ma anche rifugiarsi, un luogo dunque sicuro in cui sentirsi protetto e a proprio agio. Così come è importante fornire una ciotola per il cibo ed una per l’acqua, lontane dalla zona in cui è collocata la lettiera. Da non dimenticare sono poi un tiragraffi per stiracchiarsi ed affilare le unghie, e specifici strumenti di gioco, quali le palline ad esempio.
Necessario è altresì lasciare da principio il cucciolo tranquillo, e libero di esplorare o di dormire, senza disturbarlo, rinviando ad un secondo momento le presentazioni dei membri della famiglia.
Anche l’alimentazione, ovviamente, gioca un ruolo determinante nel “processo” di accoglienza del gattino, richiedendo alimenti completi e di qualità sin dai primi mesi di vita, per una crescita ottimale del proprio amico a quattro zampe.

 

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