Annegamento

I casi di annegamento di gatti non sono molto frequenti, primo perché generalmente i gatti non si avvicinano troppo all’acqua, secondo perché sanno quasi sempre cosa fare.
Cosa fare in caso di annegamento
Se costretto da necessità il gatto è in grado di affrontare i corsi d’acqua. Può succedere che però non ne esca indenne. Se si dovessero riscontrare sintomi di annegamento si dovrà cercare di facilitare la fuoriuscita dell’acqua ingerita dalla bocca e dalle narici. Qualora si veda un gatto che sta per annegare occorre essere veloci e intervenire subito. L’obiettivo è quello di cercare di fargli espellere l’acqua ingerita perché possa riprendere la respirazione.
Innazitutto bisogna recuperare il gatto dall’acqua una volta al sicuro lo si deve afferrare per le zampe posteriori e tenerlo a testa in giù. Con la mano libera si deve cercare di premere sul torace per pochi secondi, praticando una sorta di massaggio cardiaco. Il gatto dovrebbe espellere l’acqua ingerita nei polmoni e riprendere a respirare. Nei gatti è sufficiente anche pochissima acqua a provocare un arresto respiratorio. Qualora questa manovra abbia esito positivo, può capitare che si verifichino dei colpi di tosse, ma si tratta di una reazione piuttosto normale.
Nel caso in cui la respirazione non dovesse riprendere si deve cercare di liberare i polmoni dall’acqua anche in modi bruschi. Uno di questi è di far ruotare il gatto tenendolo in alto con movimenti veloci. Se l’asfissia avesse determinato uno stato di morte apparente sarà necessaria la respirazione artificiale, esercitando lievi e alternate pressioni sul torace e imprimendo anche rapidi movimenti avanti e indietro alla lingua afferrata con un fazzoletto. Il movimento dev’essere ritmico e deve essere seguito dal massaggio cardiaco. In ogni caso bisogna chiamare il veterinario.
Può capitare che il gatto sia caduto accidentalmente in un corso d’acqua, una piscina, e soprattutto se cucciolo non sia in grado di mettersi in salvo da solo. In particolare se questo incidente si verificasse nei mesi freddi bisogna cercare di riscaldare l’animale, tenendolo fra le mani o appoggiandolo al corpo per infondergli calore. Il gatto può essere in stato di shock e va rassicurato.
Curiosità
I gatti che si salvarono dal diluvio universale
I gatti di razza Turco Van amano l’acqua e sanno nuotare tanto che se hanno a disposizione una piscina o un corso d’acqua tendono a portare dentro tutto quello che riescono per poi giocare a riprendere gli oggetti. Esiste una leggenda che racconta la storia di questo gatto ai tempi di Noè. Si dice che due gatti riuscirono a salvarsi durante il diluvio universale perché nuotarono dall’arca verso la terra ferma. Una volta salvi furono accarezzati da Allah che lasciò le impronte rosse della sua mano.
L'idroterapia
Con l’idroterapia oggi si riescono a curare anche alcune patologie di gatti affetti da disturbi motori. In Inghilterra esiste una scuola che si occupa di idroterapia per gatti creata dalla veterinaria Polly Noviss.
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Salve. Ci tenevo a farvi sapere che grazie a questa vostra guida: https://www.tuttosuigatti.it/annegamento-del-gatto.html ho appena salvato un cucciolo che era praticamente morto (pupille dilatate, nessun movimento e respiro lentissimo). vi ringrazio dal profondo del mio cuore.
Grazie Samuele! Non sai che gioia sapere di essere stati utili!