La filosofia del gatto
Conosci il tuo gatto per conoscere meglio te stesso
Conosci il tuo gatto per conoscere meglio te stesso
Si legge di gatti se li si ama. Si tratta ovviamente di un amore particolare, che di volta in volta si colora degli aspetti e delle sfumature più disparate: il gatto è un po' figlio, un po' fratello, un membro della famiglia sui generis. Per chi lo ama è come "un'abitudine": si cambia città, si cambia casa, si cambia famiglia, ma quelle quattro zampe ci saranno sempre. Perché, dunque, una filosofia del gatto? Perché la filosofia, nel senso platonico, è sorpresa, meraviglia, e il gatto è meraviglia quotidiana. Ragion per cui queste pagine si interrogano su tutto ciò che riguarda il felino: dalla sua interazione con il padrone al modo in cui vive e rielabora concetti umani. Cosa significa avere un gatto? Perché lo si sceglie come compagno nel viaggio della vita? E poi ancora: che esperienza fa dello spazio? Come lo vive? Quali sono i luoghi della quotidianità felina? Allo spazio è legato in maniera strettissima il tempo. Il gatto si annoia: dorme per lo più, e per il resto riposa. Nella pigrizia sembra rimproverare la fretta nella vita degli uomini. Questo può forse insegnarci qualcosa? E cosa dire invece della sua etica? Il gatto è una commistione imprevedibile di vizi e virtù, di atteggiamenti che impediscono di prevederne le reazioni, di conoscerlo realmente. Infine l'estetica: il gatto è bellezza, eleganza in movimento. Corre, riposa, salta, dorme: ogni azione esprime una coordinazione finalizzata all'apparire, è la forma che trionfa sul contenuto.
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