Filariosi Cardiopolmonare

La Filaria è una malattia molto comune nel cane ma forse molto più pericolosa nel gatto. Come il cane, anche il gatto può essere colpito dal parassita della filaria tramite lo stesso vettore, ossia la zanzara. Essendo l’anatomia del gatto molto differente da quella del cane la filariosi si manifesta in modalità molto diverse causando insufficienza cardiaca e perfino la morte. Dopo anni di studi, finalmente sono state riconosciute le diverse modalità di evoluzione della malattia rispetto al cane allontanandosi dall’idea che fossero solo i parassiti adulti a mettere a rischio la salute del gatto.

 

Cos’è la filaria

Si tratta di una malattia parassitaria trasmessa all’animale dal morso della zanzara, compresa la zanzara tigre, che inietta la larva del parassita. Il verme adulto vive nel sangue dell’animale, nel cuore destro, nell’arteria polmonare riproducendosi a sua volta. Nei cani i parassiti possono sopravvivere dai 5 ai 7 anni ma nel gatto il periodo di sopravvivenza è molto più breve (2-3 anni circa) motivo per il quale nel gatto la filariosi è molto più pericolosa, basti considerare che il cuore dei gatti è molto più piccolo di quello dei cani e possono bastare anche pochi vermi per causare gravi problemi.

Le zone più a rischio

Sono a maggior rischio filaria le zone a clima tropicale con una più alta concentrazione di zanzare. In Italia si deve prestare particolare attenzione alle aree intorno al Po, vicino alla Pianura Padana, in Emilia Romagna, Toscana, dove la filaria è considerata una malattia endemica. Con i cambiamenti climatici degli ultimi anni si è visto un ampliamento delle zone a rischio filaria cardiopolmonare. Infatti si è recentemente estesa sia in direzione Nord, interessando il Canton Ticino, sia in direzione Sud, raggiungendo l’Umbria, l’Abruzzo, la Puglia e probabilmente il Lazio.

 

I sintomi della filaria nel gatto

Questa malattia si presenta in modo non sempre chiaro e spesso il rischio è che venga diagnosticata troppo tardi. Proprio per questo è da raccomandarsi di fare il controllo filaria ogni anno dal proprio veterinario. Il gatto con il trascorrere del tempo può dimagrire eccessivamente, essere affaticato, avere tosse e difficoltà respiratorie, vomito. Occorre tener presente però che quando si osservano questi sintomi spesso è già tardi perchè la malattia è diventata già cronica e possono già esserci lesioni importanti polmonari fino a causarne la morte. I sintomi per la diagnosi non sono sempre chiari da subito e neanche uguali per tutti i casi, proprio per questo si considera una malattia ancora subdola.

 

Come diagnosticare la filaria

Si deve effettuare un prelievo di sangue nel gatto dal proprio veterinario. Avendo il gatto una risposta immunitaria maggiore rispetto a quella del cane, non sempre il test ematico risulta essere da subito attendibile oppure all’inverso, la risposta può generare un falso negativo in quanto nel gatto quasi mai si arriva alla produzione delle larve adulte come nel cane e si valuta il contagio da parassiti solo maschi. La radiografia del torace può aiutare nell’identificazione della presenza della filariosi ma è solo con l’ecografia che si riescono a vedere anche le larve adulte e lo stadio della malattia.

 

La prevenzione

Essendo la filaria felina una malattia subdola e difficile da diagnosticare occorre considerare la prevenzione la migliore cura! Si consiglia nelle zone a rischio di fare la profilassi da maggio a novembre, una volta al mese.
Per la prevenzione si possono usare mezzi differenti a seconda della tipologia e del carattere del gatto. Si possono usare delle fialette, spot on, che si applicano sulla pelle ed agiscono anche contro le pulci, i pidocchi e i vermi intestinali oppure ci sono in vendita delle tavolette appetibili che hanno copertura anche contro i contro i parassiti intestinali. È importante evidenziare che nelle zone a rischio vanno sottoposti a profilassi anche i gatti d’appartamento perchè è sufficiente una sola puntura di zanzara infetta per fare ammalare il gatto. La profilassi si deve seguire per tutti i mesi a rischio per permettere che l’animale sia protetto. Si consiglia ogni anno di ripetere il test sulla filaria così eventualmente da prendere la malattia in tempo.

 

La cura della filaria

Anche in questo caso per il gatto la terapia non ha risultati sempre positivi come nel cane e l farmaco usato sul cane è tossico per il gatto. Proprio per questa ragione a volte se non ci sono i sintomi il veterinario preferisce non intervenire ed aspettare che i parassiti muoiano spontaneamente, considerando che nel gatto vivono per al massimo due o tre anni. In questo lasso di tempo si fanno dei controlli periodici per monitorare lo stato di salute del gatto tramite radiografie al torace ogni sei/dodici mesi. Nel caso in cui si notino delle lesioni polmonari allora si somministrano piccole dosi di antiinfiammatori e si procede con la prevenzione per scongiurare altri parassiti.

 

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