Consigli per educare correttamente il gatto e per addestrarlo

Innazitutto occorre domandarsi perché si voglia educare un gatto, animale in genere poco incline all’addestramento.
Un gatto addestrato è più facile da curare e da gestire. I comandi di base consistono nell’abituarlo al richiamo e nell’insegnargli a sedersi.
Non è difficile quanto può sembrare. Non bisogna scoraggiarsi se ai primi tentativi il gatto si sdraia per terra come fosse uno “straccio”. Capita piuttosto di frequente, è una reazione normale.

 

Come educare e addestrare il gatto

Non è facile addestrare un gatto perché ci vuole molta pazienza, soprattutto se il gatto è adulto. 
Per educare i gatti si devono applicare alcuni meccanismi di ricompensa ma non sempre sono sufficienti per far sì che il gatto risponda ai comandi.

Il cibo come premio

Sembrerà strano, ma i gatti amano imparare e possono quindi essere educati a compiere azioni a comando.
L’addestramento si basa sulla ricompensa, mai sulla disciplina! I felini non rispondono alle punizioni ma solo ai premi sotto forma di cibo.
Senza neanche rendersene conto il gatto risponde già ad un nostro comando in modo inconsapevole, quando corre subito in cucina dopo aver sentito il rumore della scatoletta che si apre. Si tratta di un comportamento indotto: il gatto ha imparato ad associare a quel tipo di suono un premio in cibo.
Il gatto è un cacciatore paziente, sa aspettare anche diverse ore, prima di conquistare la sua preda.
Su questo stesso principio si basa l’addestramento. La tenacia è essenziale e i croccantini sono spesso il premio più gradito.
È importante utilizzare dei croccantini che il gatto apprezza particolarmente, dagli odori forti, tipo gamberi disidratati o pezzetti di pollo.

Consigli generali per addestrare il gatto

  • Sembra che i gatti vivaci a pelo corto imparino più velocemente di quelli a pelo lungo.
    I micini invece non sono concentrati e si distraggono con troppa facilità, quindi può essere difficile addestrare un gattino cucciolo.
  • Si può iniziare ad addestrare il gatto dai quattro mesi in poi.
  • Ogni giorno si possono dedicare un paio di minuti all’addestramento, cinque minuti sarebbero già eccessivi.
    Occorre partire dalla considerazione che il gatto si esibisce soltanto se ne ha voglia.
  • Per facilitare il suo addestramento bisogna partire da aspettative prime di tutto realistiche. Non si può pretendere troppo.
  • Il gatto va allenato quando ha fame altrimenti la ricompensa di cibo non sarà uno stimolo produttivo.
  • È importante scegliere un posto adeguato da dedicare alla sessione di addestramento, che deve essere possibilmente una zona tranquilla e senza distrazioni.
    Ricordarsi sempre che è il gatto a decidere quando smettere. Se è stanco o disinteressato ogni azione sarà inutile e sarà meglio smettere.
     

Cosa insegnare al gatto

Insegnargli a battere il cinque!

Si può utilizzare un giochino di quelli fatti a bacchetta mettendo ad esempio una piuma sull’estremità.
Con un gioco di questo tipo si può cercare di insegnare al gatto a colpire la nostra mano con la zampa.
Ogni volta che che ci si avvicina con la bacchetta e il gatto alza la zampa per toccarla si deve dire “Bravo, qua la zampa!” e ricompensarlo con un bocconcino.
Pian piano poi si deve sostituire il giochino con la propria mano avvicinando il palmo e incoraggiandolo con le parole e solo dopo con il cibo.

Come insegnare al gatto a sedersi

Insegnare al gatto a sedersi dopo che è venuto da noi in risposta al suo nome è il primo passo da fare prima di ogni successivo tentativo di addestramento.
Un gatto affamato di solito risponde a questo addestramento dopo una decina di tentativi.
Si deve sempre concludere la sessione con un “Bravo!” per indicare che il lavoro è concluso e ricompensarlo quindi con il cibo.
La sessione successiva sarà da fare prima del pasto successivo. Si deve posizionare il gatto a digiuno sul tavolo. Se si siede spontaneamente dargli un colpetto sul sedere e lo solleverà di istinto. Tenere un bocconcino a 3 cm dal suo naso per attirare la sua attenzione.
È bene assicurarsi che il cibo non sia mai più lontano di un palmo dalla testa del gatto, altrimenti si alzerà sulle gambe posteriori per cercare di afferrarlo.
Se il gatto segue il percorso del bocconcino con gli occhi comincerà a sedersi. A questo punto dire il suo nome e “seduto”. Quando si siede ripetere il suo nome e dirgli  “Bravo, seduto!”, quindi premiarlo con il bocconcino. Con un po’ di esercizio alzare la mano al di sopra della testa del gatto diventerà il segnale per “seduto”.

Come insegnare al gatto a rispondere al suo nome

È importante educare il gatto a venire da noi a comando, soprattutto per i gatti che vivono in semilibertà.
Con il gatto a digiuno bisogna tenere in mano uno dei suoi bocconcini preferiti e chiamarlo con il suo nome.
Quando si avvicina bisogna fare un passo indietro e dire “Vieni!” e poi dargli il cibo.
Continuare a ripetere l’esercizio aumentando la distanza finché il gatto viene da noi da una stanza all’altra.
Alla fine il premio in cibo si può eliminare e la parole “Vieni!” basterà per indurre il micio a correre.

Insegnargli a miagolare a comando

Insegnare il gatto a miagolare a comando è un addestramento utile per i gatti che vivono in semilibertà e che quindi corrono il  rischio di perdersi.
I gatti riconoscono le voci umane, così può essere più facile trovare un gatto smarrito che risponde miagolando.
Dopo che il gatto ha imparato a rispondere al richiamo del suo nome, gli si deve far vedere e annusare il cibo senza darglielo.
Aspettare poi finché il gatto miagola e quando lo fa si deve dire il suo nome e dargli il premio.
Negli allenamenti successivi si deve rinforzare questa risposta dando il bocconcino solo a intermittenza.
Via via che le sessioni aumentano e il gatto impara si può eliminare la ricompensa finché il gatto miagola ogni volta che si dice il suo nome.

 

Come insegnare al gatto a non graffiare

Gatto che graffia

Partendo dal presupposto che graffiare è normale per un gatto perché serve a marcare il territorio oltre che affilarsi le unghie, si può cercare di insegnare al gatto a reindirizzare questo gesto verso oggetti predisposti che non siano i mobili o il divano di casa.

L’uso del tiragraffi

È importante avere un tiragraffi a disposizione che può indurre il gatto a utilizzarlo per farsi le unghie.
Si possono predisporre spazi verticali dedicati a questa azione visto che i gatti amano le superfici verticali da graffiare.
Inizialmente mettere i tiragraffi in più spazi della casa e soprattutto accanto ai mobili che sembra prediligere.
Se all’inizio il gatto è riluttante, si consiglia di sfregare il tiragraffi con l’erba gatta o attaccargli uno dei suoi giochini preferiti. Vedi Cos'è il tiragraffi.

Metodi per non far graffiare i mobili al gatto

Qualora non si riesca ad educare il gatto all’uso del tiragraffi si possono usare dei deterrenti per impedire che continui a fare danni ai mobili.

  • Si può attaccare del nastro bioadesivo sulle superfici dei mobili che si vogliono salvare. I gatti non amano la sensazione dell’appiccicoso.
  • Un altro metodo è quello di usare un allarme ad infrarossi portatile che al passaggio emette un suono in genere sgradevole.  
  • Un’altra alternativa per non farlo graffiare può essere quella di coprire i mobili o il divano con della plastica irregolare così che il gatto faccia più fatica.
  • Si può pulire la zona graffiata con del detergente biologico o alcool chirurgico di cui i gatti odiano l’odore.
  • Si possono scoraggiare i gatti più indisciplinati usando uno spruzzino ad acqua per fermarlo quando sale sul tavolo mentre si sta mangiando, mirando al sedere, mai al muso. Il gatto dovrebbe imparare il messaggio.
 

Come portare il gatto al guinzaglio

Gatto al guinzaglio

Educare e abituare il gatto a camminare legato ad un guinzaglio è un buon sistema per portarlo fuori in sicurezza, soprattutto per i gatti che in genere stanno in casa o per i cuccioli per fargli conoscere l’ambiente e la strada di casa.
Prima di insegnare al gatto l'uso del guinzaglio, si deve comprare una imbracatura e non un collare, perché molti gatti sono in grado di toglierselo.
Alcuni gatti sono più facili da addestrare, soprattutto i micini, mentre con un gatto adulto sarà un po’ più difficile, ma non impossibile.
I gatti non stanno affiancati al padrone come i cani, ma se ben addestrati possono seguire la nostra guida.
Questo addestramento richiede pazienza e tempo, ci potrebbe volere anche qualche settimana.
Si deve usare un imbracatura morbida e leggera, che va legata non troppo stretta per non comprimere il torace del gatto.
Lasciarla indosso per brevi periodi e poi per un paio di giorni così che si abitui, premiandolo sempre con lodi e cibo.
Quando il gatto si è abituato all’imbracatura si può agganciare il guinzaglio permettendogli di trascinarlo in giro per un po’ di minuti ogni giorno, lodandolo se si comporta bene. Quando si nota che è a suo agio allora si può prendere il guinzaglio e farsi condurre in giro per casa.
Dopo un po’ di pratica in casa si può uscire. Sarebbe meglio al mattino presto e in un posto tranquillo.
Sarà inizialmente il gatto a portarci in giro. I gatti hanno bisogno di fermarsi per osservare e annusare.
Spesso si bloccano in attesa di decidere quale direzione prendere.
Quando è soddisfatto si può fare qualche passo davanti a lui invitandolo a seguirci usando un bocconcino e l’esortazione “Vieni!”.
Vedi anche Guinzagli e collari per gatti.

 

Metodi deterrenti di educazione

Ci possono essere metodi per educare i gatti che sono più che altro deterrenti.
Il gatto associa un’azione non gradita al suo comportamento e quindi dovrebbe evitare di ripeterlo in futuro.
In genere questi metodi possono funzionare per insegnargli a non graffiare o a non salire sul tavolo.
Ad esempio si possono scoraggiare i gatti più indisciplinati usando uno spruzzino ad acqua per fermarlo quando sale sul tavolo mentre si sta mangiando, mirando al sedere, mai al muso. Il gatto dovrebbe imparare il messaggio.
Un altro metodo deterrente che può aiutare nell’educare i gatti è quello di usare del nastro bioadesivo per ricoprire zone che non si voglia siano da lui raggiunte, come i piani della cucina o il divano. Il gatto non ama la sensazione dell’appiccicoso quindi potrebbe non salirci più.

 

Libri consigliati

  • Il gatto. Se lo conosci lo educhi

    Alice Ki accompagna il lettore alla scoperta di quest'essere dall'irresistibile personalità, coinvolgendolo in un percorso "iniziatico" con una profusione di consigli e considerazioni dettate dalla
  • Il libro dei gatti tuttofare

    T. S: Eliot dipinge gli esseri umani, in questi ritratti bizzarri di gatti e caratteri gatteschi.
  • Gatti

    Dopo un'introduzione storica, dall'evoluzione del gatto alla sua rappresentazione nella cultura e nell'immaginario collettivo umano, la guida si divide in singole schede, ciascuna dedicata
  • L'alfabeto del gatto

    Parliamo lingue diverse, ma non è detto che non ci possiamo comprendere.
 

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Più di una persona che conosco mi ha detto di aver addestrato il gatto a schiaffi.
Mi spiego meglio: dopo il compimento del primo anno, ogni volta che il gatto si comportava male o semplicamente disubbidiva veniva tenuto fermo e poi volavano schiaffi sul sedere e sulla nuca. Mai sul muso, mai forti da fare veramente male, ma da farglieli sentire come si deve. Nel caso il gatto facesse bisogni ( sia urina che feci ) fuori dalla sua cassetta, veniva preso e gli veniva infilato il muso negli escrementi.

Adesso, io vorrei ben sottolineare che sono un animalista convinto e secondo me metodi del genere non solo sono vergognosi ma sono da denuncia.

La questione è che, dopo ovviamente essersi presi tutti i miei insulti, tutte queste persone mi hanno assicurato che il metodo FUNZIONA! Uno che ti dice così può vaneggiare, ma tante persone no. C’è del vero.

Passati i primi tempi, nei quali l’animale è terrorizzato e prova diffidenza verso il padrone, il gatto torna normale ed affettuoso e basta poi solo fare il gesto di alzare anche solo una mano per farsi ubbidire.

Io non farei mai una cosa del genere, ma mi chiedo: perché visto che il metodo sculacciate funziona nessuno ne parla, anzi lo negano? Perché per i cani va bene dire di dargli qualche sculacciata e per i gatti no? Razzismo?

"caro" anselmo, sento puzza di troll (it.wikipedia.org/wiki/Troll) lontano un miglio... sbaglio?

Ciao, scusate se rispondo solo ora. No, sorry, non sono un troll, altrimenti avrei scritto chissà cosa comunque e non avrei premesso che cose del genere le condanno. Sono incappato in questa pagina perchè volevo trovare dei riscontri sulla rete a quanto riscontrato dall'esperienza reale di persone che conosco. Il problema è che non si scrive mai ufficialmente che usare le mani, anche se in modo soft, può essere un metodo di educazione. Il fatto è che però è vero. Genitori, nonni etc hanno educato i figli a sculaccioni per millenni ed andava bene. Poi sono arrivati i talk show ed i benpensanti ed ecco che se adesso dai uno schiaffo a tuo figlio perchè ti ha detto letteralmente che sei uno stronzo, non si può!!! E' diseducativo!! Non si fa!! Ed infatti il mondo sta andando a rotoli, ma le colpe sono sempre di qualcun altro... L'esempio era solo per sottolineare che se ad un gatto dai uno schiaffo e quello poi ti obbedisce, allora il metodo va contemplato ed elencato. Non censurato a prescindere a causa di chissà quale stupida morale.... concludo confermando nuovamente di non essere un troll e personalmente di condannare la violenza sugli animali. Questa però è un opinione MIA, e quando discuto, io discuto a 360°, anche di cose di pensiero opposto al mio.

Penso che un buffetti sul naso o la presa sulla collottola come mamma gatto dicendo "no" siano più che sufficienti.
Quelli da te elencati sono metodi fortemente sconsigliati.
La violenza non è mai un metodo di insegnamento valido, insegnare con la violenza educa alla violenza.
Il mio gattino Non lo educhero' così è nemmeno i miei figli

Buonasera, vi scrivo nel pieno della crisi. È mezzanotte, vorrei andare a dormire ma il mio gattino di quasi 4 mesi non me lo permette, perchè appena vado in camera (dove lui non puó rigorosamente entrare perchè io sono leggermente allergica al micio quindi voglio una stanza "neutra") lui arriva alla porta e piange come un disperato finchè non mi rialzo e torno da lui. Questa situazione mi sta esasperando a tal punto da volerlo dare via. Avete dei consigli da darmi, che non siano di prendere un'altro micio per fargli compagnia oppure di farlo entrare in camera? Questo comportamento crescendo cambierà? Questa situazione mi sta davvero ledendo la qualità di vita.

Ciao Elinor!
Certo che cambierà! È un cucciolo che fa i capricci proprio come i bambini. Siamo noi a dare delle regole e con i gatti funziona il meccanismo che se un'azione genera una reazione il comportamento sarà sempre ripetuto, perché miagolando e tu uscendo dalla camera gli mandi il messaggio che "miagolio = viene da me".
È semplice sai, ci vuole pazienza e fermezza. Tieni duro non uscire dalla camera, metti la testa sotto al cuscino ma non uscire. Vedrai che pian piano mollerà il colpo. Facci sapere

buongiorno, vorrei tanto avere un gattino che mi dimostri il suo affetto e viceversa, cio che mi trattiene è la paura degli escrementi , sono una schizzinosa, devo cercare di evitare questo progetto o posso superarlo con il vostro aiuto? Mi pongo questo quesito prima di "farlo nascere" onde evitargli sgradite avventure future, tipo quello ad esempio di farlo diventare randagio. Premetto che ho due bei balconi anche se la casa non è grandissima.
Vi ringrazio tanto del vostro aiuto , cari saluti.

Ciao Fulvia.
Non temere, troverai il micino adatto a te. Sul sito ci sono tante utili e pratiche informazioni che ti potranno essere di aiuto. Ricorda però sempre che ogni gatto ha il suo carattere, quindi non aspettarti un animaletto di stoffa...I gatti, come tutti gli animali, sono esseri che richiedono attenzioni e responsabilità. Nel momento in cui lo porti a casa sei tu a doverti occupare di lui, anche se non dovesse essere proprio come lo immagini tu. Se solo hai un dubbio, lascia perdere.

buongiorno, vorrei chiedervi consiglio su un problema legato alla mia gatta che ha un anno appena compiuto.
E' un british shorthair ... il problema è che spesso ha l'abitudine di fare la pipi fuori dalla vaschetta, spesso la fa sul divano e sul letto (per questo motivo devo sempre tenere chiuse le porte delle camere da letto). ho sempre pensato che i gatti fossero animali puliti che non sporcassero in giro. Come faccio a fargli perdere questo vizio? premetto che non è sterilizzata perché vorrei fargli fare una cucciolata. Grazie

Buonasera, vorrei chiedere un parere a voi tutti. Ho un gattino di soli 3 mesi che però resta solo per tutto il giorno. La mia casa è davvero molto piccola e senza balconi o accesso alle finestre. Per quanto io abbia acquistato palline e tiragraffi temo che possa essere un micio infelice. Quando la mia giornata di lavoro termina, torno direttamente a casa per far compagnia al piccolo, ma ho completamente abbandonato tutti i miei hobby, inoltre anche a casa lui vuole per sé tutte le attenzioni non lasciandomi fare altro, neanche a casa, se non giocare con lui.. e dalle 18,30 fino alle 23,30 diventa un pochino pesante . Non so davvero cosa fare... il veterinario mi dice di non peoccuparmi, che devo riprendere la vita normalmente e lasciare che si abitui a star solo.(praticamente tutto il giorno) e che i gatti non soffrono in una situazione come quella che ho descritto, ma io non riesco a liberarmi del senso di colpa... che vita è questa x un micio, chiuso in quattro mura, da solo, con una sola persona un paio di ore la sera? Dovrei cercare una sistemazione più adatta?

Io ho un gatto di un anno, quando l'ho preso aveva 2 mesi, abito in un appartamento con giardino quindi il gatto esce, è autonomo, entra dalla finestra che c'è la zanzariera, da piccolino era la sua gioia attaccarsi, ma con dei no secchi a volte anche urlati ha smesso di attaccarsi, adesso se la zanzariera è chiusa quando vuole entrare miagola, questo in estate con le finestre aperte, con le finestre chiuse e la zanzariera su, si attacca alla cordicina della zanzariera sbattendo il pezzettino di plastica sul vetro facendo rumore. Poi qualche sculacciata se serve.

Salve a tutti ho un gattino di 3 mesi che spesso inizia a mordermi mani e braccia e non riesco a farlo smettere, ho provato a prenderlo per la collottola e sgridarlo e ad allontanarlo ma nulla, per ora l’unico modo è metterlo in “castigo” nel bagno per 20/30 minuti.
Voi per caso avete qualche rimedio? Grazie mille

rispondo anche in ritardo a chi due anni fa aveva problemi con i micini. intanto a Emilia dico che non e' affatto vero che i mici posono stare soli per ore in un appartamento senza soffrire. io consiglio sempre di avere almeno due mici in casa. soprattutto se non hanno un esterno dove andare a caccia. A Tamara dico che un micio di 3 mesi morde e graffia perche' e' praticamente l'unica cosa che sa fare. abbiamo tutti avuto braccia piene di graffi coi cuccioli. la soluzione e' sempre la stessa. soprattutto se il micio non puo' uscire, prendi un altro cucciolo e goditi lo spettacolo

Buongiorno, abbiamo riscattato una gattina di 7 mesi. Seguiamo i suoi suggerimenti ma in alcuni momenti della giornata diventa ingestibile. Morde qualsiasi oggetto di plastica (sacco immondizia, confezioni cibo) toglie la terra dai vasi, ruba oggetti per portarli nella cuccia. Malgrado i secchi e decisi no, diventa dispettosa, quasi in atteggiamenti da sfida! Porta all esasperazione. Come migliorare il comportamento?
Grazie di cuore

Ciao Katia! Bella "gatta da pelare"... :-) :-) può essere che crescendo si calmi un po', ma spesso è la loro indole che li porta a comportarsi in un certo modo, un po' come i bambini che non sono tutti uguali. Ci sono prodotti che "calmano" il gatto come abbiamo detto qui...poi se avete intenzione di sterilizzarla anche questo potrebbe calmarla. Ma se nulla cambia, vuol dire che è proprio una gatta molto giocherellona e vispa...Cercate di farla giocare tanto con i suoi giochini che alla fine magari si stanca e dorme...Comunque sentire il parere del veterinario non guasta :-) Facci sapere! :-)

Salve a tutti,io avrei una domanda:Come si può educare un gatto di 9 mesi che di notte fa danni e non si può prenderlo in flagranza di reato?in pratica succede sempre che di notte faccia qualche danno come ad esempio andare a rubare gli elastici(che abbiamo nascosto in in cassetto) o andare a mangiare piante o trovare comunque il modo di fare danni....Ieri sera ha rovesciato un vasetto con delle mimose ed ha fatto finire tutta l'acqua sulla scrivania e sul parquet....almeno 200€ di danno.....si dice che i gatti non si è diffuso con la violenza per carità ma io ho comprato di tutto e l'ho fatto di tutto e perdi tutto intendo letteralmente di tutto tra vari spray e giochi per cercare di attirare la sua attenzione altrove ma senza risultato.....consigli???

Ho 12 gatti ed una cagnolina e prima di loro altrettanti.
Non ho mai picchiato alcuno di loro .., solo carezze e parole dolci!

Salve, avevo bisogno di un consiglio: io e la mia famiglia abbiamo una gattina di otto mesi, già sterilizzata e vaccinata e vorremmo mandarla fuori in natura, in quanto dietro casa nostra c'è un bellissimo boschetto ricco di alberi, vegetazione e molti animaletti con cui giocare. Vista la sua indole giocherellona e vivace, abbiamo provato ad accompagnarla un paio di volte al guinzaglio ma qualche giorno fa purtroppo, ha fatto un brutto incontro con un cane e riuscendosi a togliere l'intera imbracatura e a fuggire su un'albero, per fortuna, con l'aiuto dei croccantini, siamo riusciti a recuperarla...non credo che dovremmo ritentare a portarla con la pettorina e quindi in questi giorni vorremmo provare a lasciarla libera da sola però standogli dietro per vedere, nel caso non riuscisse a tornare, la direzione in cui è andata per provare a cercarla...secondo lei dopo un'incontro così traumatico la micetta(essendo anche di natura molto paurosa) tenderà a scappare per ogni rumore che sentirà sulle foglie del bosco e non riuscirà a ritrovare la strada di casa? Mi sono inoltre informata e ho letto che in molti consigliano di far associare e riconoscere al micio un suono,per farlo tornare ....tipo la scatola dei crocchi all'ora della pappa o semplicemente il suo nome....Grazie mille,mi faccia sapere.
Giulia

@giulia. Come spesso diciamo, i gatti sono fatti tutti a modo loro...ognuno è diverso. Forse è un po' presto per lasciarla del tutto libera. Provate ancora con guinzaglio alcune volte, in modo che se farà un brutto incontro non tenderà a scappare. Fateci sapere ;-)

ho una gattina che mi fa disperare. Siccome vivo in campagna la lascio libera di scorrazzare dove vuole. ha dieci mesi. Da qualche tempo ha scelto la cucina come luogo personale per le sue deiezioni. Entra,la fa sotto la scrivania e poi scappa. non la sopporto più. Ho avuto tanti gatti: nessuno si è mai comportato così. Mi sta esasperando. che fare? E se defeca fuori la fa nelle aiuole e non la copre. un consiglio prima che la strozzi? ( si fa per dire...)

@Lelia: Buongiorno, la gattina non sta ma in casa? Non ha una lettiera? Io le consiglierei innazitutto dove la fa in cucina di lavare bene con aceto per togliere qualsiasi odore, se no lei continuerà a farla li...poi magari vicino le metta una lettiera. Sta chiaramente marcando il territorio, per questo anche nelle aiuole non la copre! Se magari ha un suo spazio dove poter fare i suoi bisogni potrebbe interrompere questo comportamento. Se proprio non vuole la lettiera in casa, la metta vicino all'ingresso in giardino... Ci faccia sapere...ma non la strozzi! ;-)

RISPOSTA
LA GATTA ADESSO VIVE FUORI. LE DO DA MANGIARE E DA BERE FUORI. NON RISCHIO PIù. ME L'HA FATTA TROPPE VOLTE IN CASA

abbiamo preso due gatti maschi non cucciolissimi (e non ancora sterilizzati), abituati a vivere praticamente all'aria aperta. Dopo una settimana, direi positiva, in appartamento abbiamo aperto la porta sul giardino prendendo tutte le precauzioni. Abbiamo aspettato che uscissero senza forzarli, ma tutte le volte sono scappati in casa, terrorizzati dai gatti maschi dei vicini che cercano di saltare nel nostro giardino e sembra vogliano aggredirli.La domanda è: è troppo presto per mandarli fuori? E in futuro, cosa potremmo fare per farli relazionare in maniera positiva? grazie

Ciao a tutti.
Ho un gatto adulto (3 anni circa se non di più) che ha il vizio di fare la pipì ovunque... bordo del divano, librerie, piantine dentro casa... premetto che è un gatto di casa ma esce e torna quando vuole non capisco il motivo di questo suo comportamento.. mi ha già rovinato diversi mobili ed ora ho il divano (comprato qualche mese fa) tutto rovinato... come posso educarlo a non fare più queste azioni e di usare solo la cassetta (oltre il giardino)?
Inoltre ha il vizio di stare sempre con le unghie di fuori magari graffiandoti anche mentre lo coccoli.. se avete una soluzione anche a questo problema ne sarei ben felice!

il mio Gatto, Cocò, fa pipì dappertutto, per meglio dire spruzza dappertutto ogi volta che vuole esibirsi, indispettire, reaggire, insoma esprimere rabbia o disappunto. Il problema è che tutto è disappunto... Non lo fai mangiare quando lo chiede? Spurzz!! Non lo fai uscire? Spruzz!! Sei al telefono e arli ad alta voce? SPruzz!! Cocò vive nello studio ed ho le pareti tutte segnate dal suo "disappunto"....
Possibile che non ci sia una soluzione per questo?

Buongiorno, ho un problema con la mia gattina.. Mamma gatta è venuta a mancare quando aveva poco più di 30 giorni e noi ci siamo presi carico di questa stupenda gattina che adesso ha circa 3 mesi.. Ha però un problema davvero enorme sul comportamento: alterna momenti di coccole (rari) a momenti di paura che sfociano nella sua aggressività.. Anche se lasciata stare, lei ti rincorre, ti graffia/morde e scappa via.. A volte non è nulla, altre volte graffia perfino in faccia rendendosi pericolosa (magari salendo sul divano mentre guardi la TV). Cosa posso fare? All'inizio (lo ammetto) preso dalla rabbia e dal dolore che ci infliggeva a morsi e graffi, le davo degli schiaffetti sul sedere.. Ma leggendo in giro ho smesso perché non servono a nulla.. Adesso subisco e basta cercando di allontanarmi o allontanarla mentre continua il suo attacco. Sto già utilizzando dei feromoni per tranquillizzarla, ma servono a poco... Siamo davvero preoccupati su come si sta evolvendo la situazione.. Grazie

Salve, premessa mai avuto un micio, a metà novembre è entrata in famiglia una gattina di 2 mesi. Di tanto in tanto è capitato che facesse pipì sul divano, ed anche sul letto matrimoniale. Dopo aver sperimentato, repellente spray, seguito da incremento numero di lettiere ( 4 per arrivare a 2 lettiere stabili), con l'introduzione del diffusore di ferormoni sembrava che le cose fossero sistemate. 10 gg fa l'abbiamo portata dal veterinario, da quel giorno ha ripreso a far pipì solo sul lettone, divano ok, 2 letti figlie ok. Vorremmo capire percè ha preso di mira il lettone; ora la camera è a lei inibita, ma se ci entra è quasi certo che faccia ancora pipì sul lettone. Cosa c'è che non va ?? Grazie mille per l'attenzione.

Ho 2 gatti una femmina e un maschio (da quando avevano 2 settimane perché sono stati abbandoni dalla mamma ,ora hanno quasi 3 anni quando erano piccoli facevano molti dispetti ,salivano sul tavolo anche quando si mangiava , per educarli anon farlo ogni volte co lo facevano i li davo i schiaffi sul culo ma non forte da farli male solo da far capire che nn si deve fare e credetemi il metodo funzione e i miei gatti non hanno mai diffidato di me,sn molto affettuosi e molto obbedienti Ansi spesso obbediscono più dei cani ,e se li ho fatto qualche schiaffo e solo per il loro bn pk li amo alla follia ,perme sn come dei figli ,nn vanno picchiati o maltrattati senza motivo solo quando nn obediscono

Buongiorno, ho un gatta di circa 7 mesi. È con me da circa 2 mesi, purtroppo appena nata è stata abbandonata con altri 3 mici e sono sopravvissuti in 2, grazie alle cure di una gattara. È una gatta selvatica che dopo circa 3 mesi dalla nascita è stata presa, con l altra sorellina, in casa da una persona. Le 2 gattine giocavano tra di loro ma erano praticamente intoccabili, scappavano ogni volta. La persona ha deciso di dividerle e una di queste l ho presa io. La gatta gioca, mangia mi viene sul letto ma non si fa toccare anzi a volta mi soffia e sfugge anche quando gli porto da mangiare. Ha una paura tremenda e non so più come fare. Da poco più di 2 settimane l ho portata a sterilizzare e un po si era calmata, ora però è tornata quella di prima. Sapreste darmi qualche consiglio. Grazie